Il metodo Kondo: un esperimento di riordino / 2 – Chiarimenti
1. “Non morirete se la vostra casa è in disordine”. I problemi veri sono altri…quindi rilassati!
2. Un modo per resettare un’esistenza che non soddisfa, per chiarirci le idee, per uscire da una situazione stagnante, è modificare l’ambiente che ci circonda; il riordino è un metodo economico e (quasi) immediato.
3. Il riordino è un concetto strettamente personale: solo tu sai di cosa ti vuoi circondare per vivere bene.
4. Riordinando ti concentri su aspetti più profondi di quelli materiali: prendi coscienza di come vuoi vivere, di cosa devi fare oppure lasciarti alle spalle.
5. Il libro della Kondo riguarda una forma di riordino che definisce “eccezionale”, da fare una volta sola e il più velocemente possibile per poter apprezzare i cambiamenti evidenti.
6. Riordinare consiste in due semplici atti: eliminare ciò che non serve e riorganizzare quello che resta. Ma eliminare viene prima: bisogna creare spazio per organizzarlo.
7. La Kondo parla di “buttare”, ma preferisco dire “eliminare dalla nostra casa”. Cerchiamo di dare una seconda vita alle cose che a noi non servono più. Ma anche di non perdere lo slancio per colpa di borse e scatoloni parcheggiati in qualche angolo della casa, in attesa di una destinazione.
8. Per iniziare il “riordino eccezionale”, serve definire “un ideale di vita” che desideriamo ottenere a casa riordinata. Perché vogliamo farlo? Non genericamente “per stare meglio”: proviamo a raffigurarci nei particolari come sarà la nostra vita a riordino completato, questa immagine sarà la luce che ci guiderà in fondo al tunnel.
9. Il riordino della Kondo si fa per categorie, non per ambienti. Solo recuperando tutte le giacche, tutte le scarpe, tutti i detersivi, tutti gli oggetti di cancelleria sparsi per la casa avremo un’idea reale della quantità di oggetti che possediamo per ciascuna categoria, e questo a volte ci stupirà!
10. Le categorie, classificate in base alla difficoltà di selezione, sono: vestiti e accessori, libri e riviste, carte e documenti, “oggetti misti”, ricordi e fotografie.
Voilà! Pronte per la prossima puntata?
S.
Foto: decoist.com via pinterest
Architetto.
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