Il metodo Kondo: un esperimento di riordino / 6 – Libri e riviste
Dopo avere affrontato la categoria degli abiti e accessori, il metodo Kondo prevede di proseguire con quella dei libri e riviste. Il metodo è sempre quello: raggruppare gli oggetti di una categoria, prenderli in mano uno a uno e capire se “ci danno gioia”.
Così come abbiamo selezionato abiti e accessori estraendoli dagli armadi, anche per i libri la Kondo ritiene indispensabile svuotare gli scaffali.
In genere i libri sono conservati tutti nello stesso posto, allineati con il dorso bene in vista in modo che sia possibile sceglierli. Sono anche pesanti, e tirarli fuori per poi rimetterli a posto richiede un certo sforzo. Dal momento che alla fine dovranno essere comunque risistemati sullo stesso scaffale, tirarli fuori tutti sarebbe una doppia fatica oltre che una seccatura non da poco (…).
Invece, non si può assolutamente saltare la fase del tirarli fuori tutti dagli scaffali: finché si trovano ancora lì, decidere se ci comunicano ancora qualcosa è praticamente impossibile.
Marie Kondo, Il magico potere del riordino, Vallardi.
Occorre allora estrarre tutti i libri dai ripiani, e se ne abbiamo davvero tanti potremo estrarli per sotto-categoria. Ad esempio tutti i romanzi, tutti i manuali, tutti i libri fotografici…una suddivisione molto personale, in base alle raccolte di libri di ciascuno di noi.
Spostare e maneggiare i libri in qualche modo li “risveglia”, li rende nuovamente vivi tra le nostre mani, ci permette di capire cosa ci trasmette ciascuno di loro, e di scegliere. Meglio non mettersi a leggere in questo momento, per non perdere tempo e concentrazione.
Saranno le sensazioni a guidarci: i libri che non siamo riusciti a finire, o non abbiamo mai avuto voglia di iniziare: perché tenerli? Poi ci saranno i libri da conservare assolutamente, e quelli utili in questa fase della vita, da tenere anch’essi.
Più incerti i libri che abbiamo letto una volta, che non rileggeremo, ma con qualche pagina interessante. In questo caso Marie Kondo ci propone di “ridurne il volume”, conservando le parti che ci interessano copiandole su un quaderno, fotocopiandole o addirittura strappando le pagine per conservarle in un raccoglitore (un metodo più valido per le riviste).
Chiediamoci però se apriremo mai quel raccoglitore…
IL DECLUTTERING DEI LIBRI: RIFLESSIONI DI UN’APPASSIONATA.
Fino a qui il metodo Kondo dedicato alla categoria libri e riviste..
Ora aggiungo qualcosa io, perché la categoria mi è molto cara: chi mi conosce sa che ho sempre avuto pareti di libri in casa, che se devo farmi un regalo finisco in libreria, e che i librai della zona mi amano molto.
Teniamo presente che il valore di un libro, che non sia antico o di particolare qualità, sta nel suo contenuto, e in quello che aggiunge alla nostra vita. Ci arricchisce, ci rallegra, ci interessa? Ha senso conservare libri che non abbiamo mai letto, ma forse un giorno leggeremo? Libri di scuola che non useremo più, enciclopedie nell’era di Google, romanzi che non siamo riusciti a finire, libri di cui non ricordiamo nulla?
Il mio personale concetto di casa ha sempre ospitato una spaziosa libreria, e un posto comodo per leggere, ma negli anni, così come ho comprato molto, ho anche dato via molto.
I libri che hanno superato le mie cernite sono stati letti e riletti, e so che li vorrò ancora rileggere. A volte invece, leggendo un libro mi rendo conto che non lo rileggerò, e naturalmente mi è capitato di non finirne qualcuno. Questi sono i libri da dare via senza ripensamenti: regalateli, portateli in biblioteca, vendeteli ai mercatini o sul web. Valutate se il gioco vale la candela, perché per esperienza le vendite sul web sono molto difficili e ci costringono a tenere in un angolo una montagna di libri inutili. Meglio trovare una soluzione che vi permetta di liberare spazio rapidamente.
Non buttateli: quello che non ci piace o non è utile a noi, può essere importante per altri.
I libri possono avere tante vite!
E voi come gestite le vostre librerie?
Questa era l’ultima puntata di una serie di post sul metodo Kondo: se vuoi, puoi iniziare dal primo: Il metodo Kondo: un esperimento di riordino/1
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Foto: allthingsstilish.tumblr.com
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