Marie Kondo e i regali non graditi

Marie Kondo e il problema dei regali non graditi

Marie Kondo e i regali non graditi…

Con questa definizione, la Kondo intende i regali che più scatenano i sensi di colpa: quelli non azzeccati che abbiamo ricevuto dalle persone care.

Cosa farne?

Se anche quest’anno ti è capitato, e sei già rassegnata a tenere tutto, nascosto da qualche parte, allora devi assolutamente leggere la newsletter post natalizia di Marie Kondo dedicata a quelli che lei definisce i regali che “non ci danno gioia”

 

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Marie Kondo e il problema dei regali non graditi

 

La sciarpa che hai ricevuto dai tuoi colleghi, nascosta nel tuo armadio. Il cuscino che tua zia ti ha regalato un anno fa, che non si adatta al tuo arredo. La tazza che ti ha portato il tuo vicino dai suoi viaggi, ancora chiusa della sua scatola. Cosa hanno in comune questi tre oggetti?

Sono tutti regali che sono stati scelti e acquistati con attenzione per te. Sono espressione di amore e gentilezza, ma non incontrano i tuoi gusti. Ti dispiace darli via, ma anche nasconderli in un armadio.

Sicuramente, chi ci ha fatto quel dono non aveva intenzione di regalarci queste sensazioni negative…

 

(Cosa fare dei regali che non ci danno gioia – KonMari.com)

 

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Cosa fare? Riempire gli armadi di regali sbagliati, che non useremo mai, o sbarazzarcene in qualche modo, lottando contro i nostri umani sensi di colpa?

 

La risposta della Kondo è in linea con la sua filosofia.

Le cose che ci circondano influiscono su di noi con la loro energia. La nostra difficoltà nasce dal percepire l’energia di chi ha regalato l’oggetto: ammettendo che non ci piace, ci sembra di riferirci ai donatori, e non al dono.

 

Secondo la Kondo, la cosa più sensata per uscire da questa impasse è scartare il regalo e usarlo subito.

Provare ogni regalo, anche se non “ci dona gioia” a prima vista: essere avventurosisperimentare qualcosa che non sceglieremmo.

Potremmo scoprire che non ci dispiace, o per lo meno definire sempre meglio le nostre preferenze.

 

Dice anche una cosa bella e vera…

Il vero scopo di un regalo è quello di essere ricevuto: i regali servono a trasmettere i sentimenti.

 

Se dopo aver provato a indossare quella sciarpa, a leggere quel libro, a tenere quel cuscino sul divano, continuiamo a essere convinti che non ci piace, gli abbiamo comunque permesso di svolgere il suo compito: ci ha dato gioia quando è arrivato chiuso nel suo pacchetto.

Se vogliamo, possiamo ringraziarlo di averci fatto vivere quel momento: una delle kondo-idee meno gradite a noi occidentali, che non troviamo il senso di parlare e ringraziare un oggetto.

In realtà stiamo parlando a noi stessi e ai nostri sentimenti.

E’ un gesto che fa miracoli con i sensi di colpa che proviamo al momento di lasciare andare le cose. A questo punto, saremo pronti a dire addio al regalo senza rimpianti, e a donargli una seconda vita.

 

Cosa ne pensi?
Hai problemi con i regali del passato?
Puoi raccontarmi la tua esperienza nei commenti.

 

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Se vuoi leggere qualcosa di più sul metodo Kondo, questo è il primo di una serie di post dedicati al suo metodo.

 

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Foto: Annie Spratt on Unsplash

 

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